Foto: EPA
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"Chi ha organizzato l'attacco terroristico di venerdì scorso, puntava a seminare il panico e la discordia nella società russa, che invece ha dimostrato unità". Lo ha detto il leader russo durante la riunione in cui è stato fatto il punto sulla situazione circa le indagini dell'attentato. Nonostante quest'ultime siano ancora in corso, la Russia non ha esitato a puntare il dito contro Kiev. Il capo dei servizi di sicurezza interni ha dichiarato che Mosca risponderà con misure di rappresaglia all'attacco dei terroristi, al quale, seppur perpetrato da islamisti radicali, ha contribuito anche l'Ucraina. Accuse arrivate anche da parte del Capo del Consiglio di sicurezza russo Patrushev, che alla domanda riguardo chi fosse responsabile dell'attentato tra Kiev e l'Isis non ha esitato a rispondere "Certo, l'Ucraina". Invece Putin ha dichiarato che le autorità sanno che l'attacco è stato compiuto da islamisti radicali, ma al tempo stesso ha aggiunto che gli Stati Uniti stanno cercando di "convincere tutti che no c'è traccia di Kiev". Il presidente della Duma invece ha coinvolto anche l'Unione europea, accusando che assieme agli altri Paesi sospettati vuole dividere la società russa. Immediata la reazioni dai diretti interessati: il consigliere presidenziale ucraino ha dichiarato che "ci sono fatti inconfutabili, comprensione comune delle cause e delle conseguenze e completa incredulità anche da parte dei Paesi neutrali riguardo alla "pista ucraina nell'attacco terroristico". Nel frattempo, i quattro autori dell'attacco sono arrivati in aula gonfi in volto, con lividi e segni di tagli, e sono stati imputati di terrorismo e messi in custodia cautelare per due mesi. A riguardo è intervenuto anche il presidente bielorusso Lukashenko, affermando che i terroristi responsabili della strage a Mosca in un primo momento avevano tentato di fuggire in Bielorussia.

B.Ž.