
Che Donald Trump guardasse al mondo delle criptovalute con favore non era un mistero, ma il nuovo presidente degli Stati Uniti starebbe per fare un passo che, di fatto, apre la porta della finanza di Stato a uno strumento guardato con prudenza, se non con diffidenza, da molte istituzioni.
Il Tycoon ha annunciato, se e come la cosa procederà poi è tutto da vedere, la creazione di una riserva strategica in criptovalute, che farà entrare ufficialmente il governo di Washington fra gli acquirenti e venditori di monete digitali. Le valute individuate da Trump sono in particolare cinque: naturalmente il Bitcoin, e poi Ethereum, XRP, Solana e Cardano.
Si tratta di una mossa che rispetta le promesse fatte in campagna elettorale, e la volontà di Trump di fare diventare gli Stati Uniti il principale attore nel mercato delle cripto, ma rappresenta anche un passo sostanziale, perché con il termine di “riserva strategica” s’intende una sorta di salvagente, che il governo può utilizzare in caso di necessità: gli Stati Uniti hanno ad esempio riserve strategiche di petrolio, di forniture militari o di medicinali.

In questo caso però, trattandosi di strumenti finanziari, sarà necessario gestire il patrimonio: Trump a gennaio ha istituito un gruppo di lavoro per valutare la creazione di una scorta, alla luce del fatto che gli Stati Uniti avrebbero già sotto controllo 200 mila Bitcoin per un controvalore di circa 17 miliardi di dollari: si tratta del risultato di sequestri e operazioni di polizia contro il riciclaggio di soldi illeciti, mentre l’idea di Trump sembra essere quella di entrare direttamente nel mercato, con cifre e strategie ancora tutte da definire.
Naturalmente non mancano le reazioni, divise fra coloro che ritengono quella di Trump una mossa al passo con i tempi, e i critici che contestano sia la composizione del fondo, con criptovalute poco diffuse e conosciute, sia la stessa idea di costituire un fondo con moneta digitale, Bitcoin o altro che sia, comprando con soldi pubblici un bene che si è dimostrato essere molto rischioso e volatile.
Alcuni accusano poi il Presidente americano di aver sollevato il tema solo per interessi personali: il giorno del suo insediamento alla Casa Bianca, Donald e Melania Trump avevano lanciato le proprie criptovalute, che hanno avuto un andamento altalenante, ma che hanno fatto guadagnare le società che fanno capo al alla famiglia del Tycoon.
Il Bitcoin intanto è sceso venerdì dopo la presentazione da parte del Presidente degli Stati Uniti della riserva strategica per le criptovalute.
Alessandro Martegani