Oggi, lunedì 20 gennaio, prende ufficialmente il via la seconda presidenza di Donald Trump come capo degli Stati Uniti. La tradizionale cerimonia di insediamento si terra' al Campidoglio di Washington, segnando la conclusione del mandato di Joe Biden e l'inizio di quello del 47º presidente degli Stati Uniti. A causa del maltempo, il giuramento di Trump si svolgerà all'interno del Campidoglio alle ore 12 locali, corrispondenti alle 18 in Europa centrale. Su Washington sta cadendo una fitta nevicata, e per oggi sono previste temperature che potrebbero scendere fino a -11 gradi.
A poche ore dal suo giuramento come 47° presidente degli Stati Uniti, Donald Trump ha tenuto il "Victory Rally" in un'arena gremita a Washington. Durante l'evento, il presidente eletto ha promesso una serie di ordini esecutivi, si dice che ne abbia pronti oltre 100, già dal primo giorno del suo secondo mandato alla Casa Bianca. Parlando a una folla entusiasta di migliaia di sostenitori, Trump ha celebrato la sua vittoria elettorale contro i Democratici, offerto un'anteprima delle sue priorità politiche, e persino ballato "YMCA" insieme ai Village People. "A mezzogiorno calerà il sipario su quattro anni di declino", ha dichiarato Trump, sottolineando il suo impegno a fermare l'immigrazione irregolare, rilanciare l'industria energetica nazionale e ripristinare ordine e legalità nelle città americane.
Trump ha poi ringraziato Steve Witkoff, il suo inviato in Medio Oriente, per il successo dell'accordo tra Hamas e Israele, rivendicando il merito della svolta diplomatica: "Abbiamo raggiunto questo risultato in meno di tre mesi, senza neanche essere presidente. Abbiamo fatto più noi in questo breve periodo che l'amministrazione Biden in quattro anni".
Diversi leader internazionali e figure di spicco parteciperanno all'Inauguration Day, anche se la rappresentanza politica sarà prevalentemente di destra e estrema destra. La premier italiana, Giorgia Meloni, fresca di visita a Mar-a-Lago, guiderà una delegazione di Fratelli d'Italia, accompagnata da Carlo Fidanza, Andrea Di Giuseppe e Antonio Giordano. Presenti anche il presidente argentino Javier Milei, il presidente ecuadoriano Daniel Noboa e il vicepresidente cinese Han Zeng. È invece incerta la partecipazione di Viktor Orban, mentre l'arrivo di Nayib Bukele del Salvador è considerato possibile. Dal Venezuela, il presidente eletto Edmundo González Urrutia rappresenterà il fronte democratico contro il chavismo.
Presenti a Washington anche numerose delegazioni dell'estrema destra europea, tra cui Marion Marechal e Eric Zemmour dalla Francia, Santiago Abascal di Vox dalla Spagna, e leader di partiti come Vlaams Belang, Chega e AfD. Il Regno Unito sarà rappresentato da Nigel Farage, simbolo della Brexit e leader di Reform UK.
Corrado Cimador