Migliaia di manifestanti sono tornati a radunarsi nei pressi del parlamento della capitale della Georgia, Tbilisi, per protestare contro la legge sugli agenti stranieri, approvata dall'assemblea in prima lettura. Il leader del partito di opposizione Khabeišvili ha fatto appello a tenere manifestazioni ogni giorno fino alla revoca della normativa. La seconda lettura della legge avverrà tra alcuni mesi, quando avrà ottenuto il parere della Commissione di Venezia del Consiglio d'Europa, ha dichiarato il presidente del partito al governo Kobakhidze. La legge approvata prevede che le organizzazioni non governative e i media indipendenti che ricevono oltre il 20 per cento dei loro finanziamenti dall'estero si dichiarino 'agenti stranieri', circostanza che limiterebbe la libertà d'azione. Secondo Kobakhidze le accuse dell'opposizione riguardanti un collegamento diretto tra l'adozione della legge e la concessione alla Georgia dello status di candidato all'adesione all'Europa siano solo speculazioni. Nei violenti disordini avvenuti martedì sono stati 66 i manifestanti arrestati e una cinquantina gli agenti feriti e, secondo fonti giudiziarie, gli arrestati saranno incriminati con l'accusa di vandalismo e resistenza alla polizia. Il Ministero dell'Interno ha denunciato la natura violenta delle proteste con i dimostranti che hanno tentato di fare irruzione nel parlamento lanciando sassi e rompendo le vetrate. Il Presidente del Consiglio Europeo Michel ha dichiarato che a Bruxelles vi è forte preoccupazione per gli sviluppi in Georgia e che l'adozione della legge sull'influenza straniera non è compatibile con il percorso dell'Unione Europea auspicato dalla maggioranza dei georgiani. Michel ha aggiunto che l'impegno per lo stato di diritto e i valori umani è la chiave del progetto europeo.
Franco de Stefani