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La Slovenia, come gran parte dei paesi del vecchio continente, rimane in rosso scuro sulla mappa aggiornata del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie.
Da oggi il via in tutto il paese le giornate vaccinali, abbiamo verificato la situazione a Capodistria.
Una situazione che per ora sembra aver risparmiato le scuole della Comunità Nazionale Italiana; che non si ritengono, però, ancora al riparo da questa ultima ondata della pandemia.
Viene celebrato in questi giorni il trentesimo anniversario del riconoscimento internazionale della Slovenia come stato indipendente da parte dell'allora Comunità europea e da altri paesi del vecchio continente.
L'associazione dei non udenti ha scelto anche PCT come parola dell'anno per quanto riguarda il linguaggio dei segni. Si tratta del secondo anno in cui viene selezionato lo stesso vocabolo. Lo scorso anno era stata la volta della parola quarantena.
A tenere banco è l'invito esteso dal premier Janez Janša anche ai deputati del Desus e del Partito Nazionale. Intanto proseguono i colloqui e le contrattazioni per i passaggi dei deputati in nuove formazioni politiche.
Da questo giovedì 13 gennaio a sabato 15 gennaio ci si potrà vaccinare tutto il giorno nei centri vaccinali senza bisogno di prenotazione. Per ora è esclusa qualsiasi forma di obbligo vaccinale.
A correre per un seggio in Parlamento saranno Natalija Gulič in Jadranka Šturm. Breve presentazione del loro programma elettorale questo pomeriggio a Capodistria alla presenza della presidente SD, Tanja Fajon.
Presenti alla firma dell’accordo la Ministra dell’Istruzione Simona Kustec, la rettrice dell’Università del Litorale, Klavdija Kutnar e il sindaco del Comune di Pirano Đenio Zadkovič.
2515 i positivi al nuovo coronavirus individuati su 5.233 test PCR processati nella giornata di ieri, pari al 48,1 % sul totale. I ricoveri salgono a 572 nei reparti ordinari e scendono a 157 nelle terapie intensive. 7 i decessi riconducibili al Covid.
Nel corso di una sessione per corrispondenza, il governo di Lubiana ha modificato il regolamento per quanto riguarda il passaggio dei confini, più precisamente la validità dei test per il Covid-19 in entrata in Slovenia è stata accorciata.
Resta alta la percentuale degli infetti nel paese e potrebbe aumentare nei prossimi giorni anche tra le persone che hanno passato la fine dell’anno a Belgrado e nelle altre località dei Balcani dove non vi erano restrizioni di alcun tipo
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