Due settimane di lezioni in presenza per rifinire la preparazione e poi via subito con gli esami. Nell'anno del Coronavirus la maturità slovena resta, grossomodo, quella di sempre. Qualche ritocco al calendario (in particolare lo slittamento del tema, di norma fissato a inizio maggio) ma, tra distanziamento e mascherine, scritti e orali ci sono tutti. Una piccola facilitazione nella parte orale: se capita una domanda relativa al programma dell'ultimo trimestre, quello della didattica online, si potrà chiederne un'altra senza penalizzazioni. Una deroga appena un po' più ampia rispetto a una possibilità già prevista. I primi riscontri, comunque, sembrano incoraggianti. Sabato, allo scritto di inglese che ha dato il via alla maturità 2020, gli studenti sono apparsi abbastanza tranquilli: lo conferma anche la preside del Ginnasio italiano Antonio Sema di Pirano, Aleksandra Rogić. Che sugli esiti di questo importante rito di passaggio per gli studenti si dice fiduciosa: "Credo che andrà tutto bene - afferma - nonostante le modalità della preparazione di quest'anno".
Dopo l'esordio con la lingua straniera, oggi è la volta della prima lingua, la prova più importante nella tradizione scolastica, quella alla quale viene attribuito un significato
culturale fondamentale. L'esame, stavolta, è un po' più lungo e un po' più faticoso, perché abbina alla parte letteraria quella di comprensione del testo. Due prove solitamente svolte in giorni distinti. Un aiuto, anche ai maturandi del 2020, viene però dalla consuetudine, nella maturità slovena, di indicare già a settembre una linea tematica per il saggio argomentativo. Ai ragazzi dei licei italiani quest'anno si chiede di proporre alcune riflessioni proprio sulla scuola e sullo studio come diritto fondamentale, sul suo ruolo formativo e di inclusione sociale, un argomento da sviluppare anche con riferimento ad alcuni autori parimenti noti ai maturandi (da Erri De Luca con il racconto "Il pannello" al Giani Stuparich di "Un anno di scuola" a Daniel Pennac con il suo "Diario di scuola"). "Chissà", rifletteva stamane la professoressa Rogić, "se gli studenti riusciranno a collegare il tema con la realtà attuale".
Ma oggi è un giorno speciale anche nelle scuole elementari: tornano le quarte e le quinte; seste, settime e ottave seguiranno mercoledì. E a quel punto tutti gli alunni dell'obbligo saranno di nuovo in classe.
Ornella Rossetto