Foto: Pixabay
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Venerdì scorso, durante la riunione del Consiglio economico-sociale, le due parti, ovvero quella dei sindacati e quella dei datori di lavoro, si sono ritrovate su fronti opposti per quanto riguarda la percentuale dell'aumento del salario minimo. I sindacati hanno proposto un incremento del 3,5%, a seconda della situazione economica, i datori di lavoro, d'altro canto, hanno chiesto un aumento in linea con l'inflazione, quindi dell'1,9%. Il Ministero del Lavoro ha deciso che il salario minimo sarà armonizzato all'inflazione, ovvero il minimo consentito dalla legge, accontentando le richieste dei datori di lavoro. Ha poi spiegato che l'importo netto sarebbe aumentato di circa 27 euro, i lavoratori però percepiranno a febbraio, con la paga per il mese di gennaio, circa 23,82 euro in più.
Nuove valutazioni sull'importo del salario minimo verranno effettuate entro la fine di settembre, ha spiegato ancora il dicastero e si baseranno sull'andamento del costo della vita, ovvero dei prezzi al consumo e dei salari, nonché sulla situazione economica e l'occupazione. Il Ministero del Lavoro, comunque, prima di prendere decisioni, consulterà anche le parti sociali. Entro la fine del 2025 si terrà quindi una discussione approfondita sull'ammontare adeguato del salario minimo.