Al di là del numero di contagiati, ospedalizzati e deceduti di cui varie autorità competenti tengono il conto, nel novero delle persone che soffrono per le conseguenze del coronavirus vanno inserite anche altre categorie: le persone sole, depresse e tristi, che fanno fatica a rimanere in casa.
Magari chi sta processando il lutto per una persona cara o chi tenta di uscire da una situazione complicata, come la fine di una relazione o un divorzio. Oppure persone che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese per le restrizioni lavorative, talvolta con gli alimenti da pagare. Per queste persone stare in compagnia e distrarsi è di fondamentale importanza, dato che la solitudine potrebbe riportare alla mente a pensieri negativi e controproducenti.
In sostanza le terapie individuali con educatori o psicologi vanno avanti, sia in formato telematico che personale. Tutte le attività di gruppo si intendono invece sospese. Si tratta di appuntamenti importanti per esempio per le persone tossicodipendenti o alcolizzate, perché proprio dagli altri a volte si trova la forza per reagire, evitando di eccedere in comportamenti dannosi per se stessi o per gli altri.
Benchè gli effetti di questa situazione sono generalmente imprevedibili per tutti, gli operatori del settore esprimono preoccupazione per i loro assistiti: la quarantena potrebbe comportare sia a dei passi indietro che a comportamenti violenti, indirizzati a se stessi o alle famiglie.
Antonio Saccone