Sarà un sondaggio tra gli aderenti al sindacato dei medici e dentisti a decidere le future attività della categoria dopo il nulla di fatto all'ultimo confronto con il governo incentrato sulle rivendicazioni salariali. Lo ha stabilito il comitato direttivo del sindacato Fides, che ha giudicato non soddisfacenti le offerte della delegazione negoziale governativa e che, come ultima soluzione non esclude uno sciopero. Come spiegato dal vicepresidente del sindacato, Gregor Zemljič, già oggi verranno trasmessi i questionari per sentire il parere della base sindacale.
Tre i quesiti posti: quali passi si attende dal direttivo Fides, come giudica l'ultima offerta presentata dal governo, ma anche come valuta le presunte minacce formulate per telefono dal ministro della salute Danijel Bešič Loredan al vicepresidente del sindacato, Gregor Zemljič. "Siamo insoddisfatti, arrabbiati e impauriti", ha detto lo stesso Zemljič; "siamo per una tolleranza zero nei confronti di una comunicazione aggressiva e ci aspettiamo altrettanto dalla controparte". Il ministro, lo ricordiamo, avrebbe chiesto in modo categorico a Zemljič di firmare l'intesa con il governo, su ordine del premier Robert Golob, minacciando, in caso di sciopero, una guerra totale per isolare e sfiancare medici e sindacato Fides. Bešič Loredan, confermando la telefonata, ha detto che era di carattere privato, ma ha smentito di aver proferito minacce bensì di essersi lasciato travolgere dalle emozioni. Dall'ufficio del premier, confermando la fiducia al ministro della salute, avrebbero comunque precisato che le telefonate non sono mai private, quando si chiama in veste di vicepremier e ministro. Intanto la commissione anticorruzione ha avviato una procedura preliminare, dopo aver ricevuto una notifica relativa proprio a presunte pressioni che Bešič Loredan, avrebbe esercitato sul sindacato che rappresenta medici e dentisti. Non è chiaro chi si sia rivolto alla commissione: Zemljič ha detto che il sindacato non lo ha fatto.
Delio Dessardo