Predlogi
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A 17 anni della sua scomparsa -era il 26 luglio del 2003- rendiamo omaggio a Silvio Stancich, giornalista di TV Capodistria e del quotidiano "La Voce del Popolo". Fu ideatore, conduttore e curatore di numerose trasmissioni di attualità, alcune delle quali ancora oggi riempiono il palinsesto della prima serata come ad esempio, l'appuntamento del lunedì con "Meridiani".
La Biblioteca Civica di Capodistria è nata nel corso dell'Ottocento per desiderio delle famiglie più importanti con lo scopo di preservare e curare l'ingente patrimonio librario cittadino. Oggi, questa biblioteca storica, che conserva diversi fondi librari, si trova suddivisa tra il Reparto di storia patria della Biblioteca Centrale "Srečko Vilhar", la "Sala Tomizza" e la Comunità degli Italiani.
Il sito archeologico di Elleri, situato a cavallo del confine fra Slovenia e Italia offre l'opportunità di visitare una delle tracce più antiche della vita umana lungo la penisola istriana.
È stato il Dramma Italiano, dopo due mesi di chiusura forzata, ad aprire le porte del Teatro Nazionale croato “Ivan de Zajcˮ di Fiume. La nostra compagnia di prosa ha portato in scena il monologo ''Il bonsai ha i rami corti'' nato durante il periodo del coronavirus.
Loro sono gli "X Brothers" una giovane formazione musicale capodistriana composta dai fratelli Andrea, Carlo e Matteo Paparella. Tutti e tre hanno la passione per il canto e il loro hobby è nato quasi per caso fino alla partecipazione, lo scorso anno, al talent show italiano "X Factor".
San Nazario è stato il primo vescovo di Capodistria. Nel Duomo della Beata Maria Vergine dell'Assunta sono custodite le sue spoglie e a lui è dedicata la più vecchia campana ancora funzionante non solo a livello cittadino ma addirittura a livello sloveno.
Il 19 giugno si festeggia San Nazario, il santo protettore della città di Capodistria. Quest'anno, a causa del coronavirus, non si terranno i tradizionali appuntamenti promossi o lo saranno in forma ridotta. Abbiamo deciso quindi di riproporvi un servizio di qualche mese fa e fare un tuffo negli anni cinquanta dello scorso secolo. Fino ad allora le processioni in onore di San Nazario erano una vera e propria festa. Canti, luci e preghiere abbracciavano l'intera città.
Lavorare all'estero, ma avere il cuore e il pensiero rivolti alle terre di origine: sono questi i sentimenti che accomunano Tatiana Šverko, Agata Tomšič, Valentina Lacovich e Luca Dessardo, quattro connazionali che da alcuni anni vivono lontano da casa per motivi di lavoro. In questo periodo segnato dall'epidemia da coronavirus, il distacco dai luoghi d'origine è ancora più sentito. Li abbiamo contattati via skype, stanno tutti bene in attesa di riprendere i ritmi di prima e ovviamednte di rivedere i famigliari.
Capodistria può vantare un patrimonio culturale ricchissimo che è composto dalla ben nota e visibile architettura in stile gotico-veneziano, rinascimentale e barocco, ma anche da tanti piccoli tesori nascosti, che andrebbero valorizzati e inseriti in un percorso culturale, da offrire ad un pubblico più ampio. Tra questi ultimi anche un raro codice greco conservato presso la biblioteca centrale "Srečko Vilhar".
Voglia di verde, di aria aperta, di passeggiate, di godere la primavera fuori casa dove siamo stati in chiusura forzata per tante settimane a causa dell'emergenza coronavirus. Al consueto fascino della natura si aggiunge l'interesse di trascorrere il tempo in un giardino, magari abbellito da tanti bei fiori colorati e profumati. Ma per chi è più fortunato e a casa ha un balcone o un giardino, curare dei fiori può essere anche una vera e propria terapia antistress.
Il 21 maggio di 21 anni fa ci lasciava per sempre il più grande scrittore istriano, Fulvio Tomizza. Era nato nel 1935 a Giurizzani, un paesino dell'umaghese. Nei suoi romanzi ha raccontato l'Istria e gli intrecci esistenti tra italiani, sloveni e croati. Per ricordare questo scrittore di frontiera, vi proponiamo un servizio realizzato dalla nostra emittente ad un anno esatto della sua scomparsa.Con delicatezza e sensibilità, le nostre telecamere hanno avuto la possibilità di addentrarsi nella sua casa di campagna di Giurizzani e vedere da vicino la stanza dove scriveva, e dove, immaginiamo noi, aprendo la finestra si immergeva nella pace dell'uliveto.
Nel maggio di quattro anni fa ci lasciava Silvano Sau, per anni direttore e giornalista della nostra emittente. Classe 1942, è stato una figura di spicco della Comunità Italiana avendo ricoperto vari incarichi politici. È stato un grande conoscitore della storia della città di Isola alla quale ha dedicato numerose pubblicazioni. Ha contribuito in vari modi a far conoscere la cultura e la tradizione isolane. Vogliamo ricordarlo come una persona umile e allo stesso tempo di grande spessore.
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