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All'Istria sono legati diversi personaggi della vita religiosa che nei secoli hanno raccontato pagine importanti della sua storia, da San Girolamo a Valerio Flaccio Illirico, che da Albona ha dato un importante contributo alla riforma protestante. Alla soglia della modernità emerge da Pola un altro nome, quello di don Egidio Bulesich, dichiarato nel 1997 Venerabile dalla Chiesa di Roma.
Aveva gli occhi di un colore azzurro lavanda ed era chiamata la ragazza d'Italia. Ha girato oltre 100 film coi registi più famosi. Nel 1997 al Festival del cinema di Venezia ha vinto il Leone d'oro alla carriera e oggi avrebbe compiuto gli anni. Era nata in Istria, a Pola, luogo che porterà per sempre nel cuore. La sua città natale le ha dedicato un cinema e lì c'è ancora la casa in cui visse i suoi primi anni di vita.
La bellezza dei fiori che esplode nel mese di maggio nasconde un prezioso e invisibile lavoro: quello delle api che con la bottinatura, volando spesso a chilometri dall'alveare, raccolgono nettare e polline. L'arca dei sapori ci porta nell' "infinitamente piccolo" mondo delle api per scoprirne simboli e caratteristiche, ma soprattutto per capire la complessità e l'intelligenza sociale che si nasconde dietro alla loro vita.
La casita è una tradizionale costruzione istriana in muratura a secco e nell'area del dignanese troviamo la più ricca concentrazione di queste strutture dell'intero Mediterraneo. In passato fungeva da rifugio agli agricoltori e ai pastori. Col passare degli anni si è fatta sentire l'esigenza di pensare a qualcosa che potesse valorizzarla in maniera adeguata. È nata così l'iniziativa "La mia casita".
A fine maggio l'attrice avrebbe compiuto gli anni e domenica sera alle 20.30 la ricorderemo grazie al libro "Alida Valli, da Pola a Hollywood e oltre" a cura del veneziano Alessandro Cuk in cui si ripercorre la biografia fin dall'infanzia e si ricostruisce l'affetto che l'attrice aveva nei confronti di Pola, la città in cui era vissuta fino ai 9 anni.
Il 13 maggio del 1978 il governo italiano approvava la legge 180 che di fatto riformava gli Ospedali Psichiatrici aprendo le porte dei reparti e restituendo cittadinanza ai matti. Questa rivoluzione porta il nome di Franco Basaglia e i primi cancelli a cadere furono quelli del manicomio di San Giovanni a Trieste. Un viaggio sulle ali della libertà terapeutica che questa settimana ripercorriamo insieme all'Arca dei Sapori.
Da poche settimane, nel Parco del Castello di Miramare, è attivo il nuovo Biodiversitario Marino di Trieste, gestito dall'Area Marina Protetta di Miramare. Si tratta di un museo immersivo che aiuta il pubblico a conoscere in maniera interattiva i segreti del Golfo di Trieste.
In Friuli e nell'Alto Isontino ricorrono i 42 anni dal devastante sisma. I comuni colpiti dal terremoto del 1976 furono interamente ricostruiti. Ancora oggi il Friuli è definito un vero e proprio modello di efficienza. Molti progressi sono stati fatti nella scienza e nella prevenzione, un aspetto questo quanto mai importante per le aree altamente sismiche. Basti pensare che solo quest'anno in Friuli e nell'Alto Isontino sono state registrate oltre 200 scosse, di cui quattro oltre i 3,5 gradi della scala Richter.
Capodistria ha reso omaggio ad una delle sue famiglie più antiche e nobili. Sulla scia dell'ottimo riscontro ottenuto lo scorso anno dalla mostra sul fondo librario dei Conti Grisoni, l'esposizione è stata proposta anche a casa. Su organizzazione della biblioteca centrale "Srečko Vilhar", del comune-città di Capodistria, del Museo, dell'archivio regionale, della Comunità degli Italiani "Santorio Santorio" e del Centro "Carlo Combi" si sono tenute tutta una serie di iniziative, tra le quali un convegno internazionale che ha riunito esperti e studiosi che si occupano dei lasciti librari di queste terre.
A Trieste si è svolta la quarta edizione di Bollicine sul Carso, un evento dedicato agli amanti del buon vino. È stato organizzato dal Lions Club di Duino Aurisina e promosso dall'Associazione Italiana Sommelier del Friuli-Venezia Giulia in collaborazione col Pastificio Barone.
Questa settimana l'Arca dei sapori è approdata sul Monte Nevoso-Snežnik, l'oasi naturale in cui, come diceva Claudio Magris nel suo "Microcosmi", la luce lotta per insinuarsi nei folti e meravigliosi boschi di abeti e faggi. Un luogo che ci è stato possibile scoprire grazie all'andare "semplice e intelligente" di due amanti della foresta e del passo lento.
Molte cittadine istriane in passato erano dotate di cisterne, fontane e pozzi per l'approvvigionamento idrico che erano di vitale importanza per la sopravvivenza della popolazione. Daniela Paliaga Janković, propone oggi ai piranesi e ai turisti un interessante percorso lungo le calli e le piazze di Pirano alla ricerca delle fonti d'acqua, pubbliche e private.
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