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È uno degli appuntamenti immancabili del calendario dignanese e quest'anno ha raggiunto la maggiore età. Ci stiamo riferendo al Festival internazionale del folklore Leron, un evento che richiama l'attenzione di un pubblico sempre più numeroso.
Il 20 settembre avrebbe compiuto 69 anni, ma purtroppo il maledetto incidente avvenuto lo scorso marzo non ha lasciato speranze e dopo cinque mesi trascorsi all'ospedale di Fiume il noto musicista, cantuatore e cultore delle tradizioni rovignesi è arreso. A due mesi dalla sua scomparsa la trasmissione "Istria e Dintorni" vuole rendergli omaggio attraverso le immagini d'archivio, le parole e i ricordi di chi lo ha conosciuto e gli ha voluto bene.
L'Europa si appresta a festeggiare il centesimo anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale che fu un disastro immane con conseguenze che si protrassero per un tempo molto lungo. La memoria che si stava sbiadendo con il passare degli anni è stata risvegliata dalle ricerche effettuate da un appassionato di storia che vive a Venezia, ma le origini della sua famiglia rimandano alle isole di Cherso e Lussino. La mostra "I nostri isolani nella Grande Guerra 1914-18" - suddivisa in due parti - è stata allestita presso la Comunità degli Italiani di Cherso e presso il Centro culturale di Neresine.
La connazionale di Capodistria, Ilaria Macchi, sarà tra le protagoniste delle Olimpiadi Giovanili, che si disputeranno dal 6 al 18 ottobre in Argentina, a Buenos Aires. La Macchi è campionessa in canottaggio, uno sport che ha intrapreso quasi per caso. Tanti allenamenti, gare e lo studio presso il ginnasio italiano "Gian Rinaldo Carli" di Capodistria: questa è la sua vita quotidiana, spesso faticosa, ma che riesce a conciliare con successo grazie al supporto della famiglia. Siamo andati a conoscerla presso il club "Argo" di Isola nel quale si allena.
È diventato uno degli eventi principali della Comunità Italiana di Slovenia e Croazia e di anno in anno sta avendo sempre maggiore successo. Ci stiamo riferendo alla rassegna delle canzoni inedite in dialetto "Dimela Cantando" che ogni anno chiude il Festival dell'Istroveneto.
Questa è stata una stagione intensa per la nostra Barca/Arca dei Sapori, piena di cambiamenti e passaggi di testimone nel raccontarvi la bellezza della diversità che caratterizza queste nostre terre di confine - come diceva Marino Vocci - che ha ci insegnato a vederla nelle grandi e piccole cose che ci circondano. Per ringraziarlo ancora una volta, la puntata finale è dedicata proprio a lui che aveva pensato a un viaggio oltre le frontiere per celebrare degnamente un anniversario di pace: la fine della Prima Guerra Mondiale, saltando dal luogo della disfatta italiana, Caporetto, a San Pietro al Natisone insieme agli amici di sempre.
Chiacchierata con Silvana Vlahov che all'aultimo Concorso di arte e cultura Istria Nobilissima, promosso dall'Unione Italiana e dell'Universita popolare di Trieste, ha vinto nella categoria Arte cinematografica, video e televisione. Il riconoscimento le è stato assegnato per lavoro "Daria, impulsi artistici" che è dedicato alla memoria della figlia.
Il 28 novembre del 2004 andava in onda la prima puntata registrata in Istria de "La barca dei sapori" condotta da Marino Vocci con la realizzazione di Ondina Matijašič Pucer e lo storico cameramen Angel Vidmar. Quest'estate, per ricordare Marino Vocci, scomparso dopo un'improvvisa malattia lo scorso dicembre, la nosta emittente vi proporrà due appuntamenti settimanali della rubrica grazie alla quale farete un viaggio nella cultura e nella civiltà della tavola che ricordiamo è sì cibo inteso come alimentazione, piacere, salute e convivialità, ma è anche identità, memoria e quindi cultura.
Andiamo alla scoperta delle Risorgive Friulane, uno degli ambienti europei più interessanti dal punto di vista naturalistico, che in Friuli ha mantenuto caratteristiche peculiari e che ogni anno, fra maggio e giugno nel Biotopo di Flambro, vede fiorire due piante preistoriche, uniche al mondo.
Il 19 giugno Capodistria festeggia il suo patrono, San Nazario primo vescovo della città. Nel Duomo della Beata Maria Vergine dell'Assunta sono custodite le sue spoglie e a lui è dedicata la più vecchia campana ancora funzionante a livello nazionale. La campana di San Nazario in cima al campanile della piazza centrale della città scandisce ininterrottamente le ore da ben 685 anni.
Da oggi e fino a sabato torna l'appuntamento con il Festival dell'Istroveneto che si svolgerà tra Pola, Buie, Umago, Capodistria e Muggia. Un caleidoscopio di eventi che da ormai sette anni stimola la consapevolezza dell'importanza del dialetto come lingua madre e lavora per la conservazione di questo prezioso bene culturale che racconta tanto del mondo di coloro che lo parlano.
La campana di San Nazario fu fusa a Venezia nelle officine dei fratelli Giacomo e Nicola. Pesa circa una tonnellata e attualmente è la più antica funzionante in territorio sloveno. Delle sue caratteristiche e della sua importanza ci parla il parroco di Capodistria, don Primož Krečič.
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