Foto: BoBo
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Pirano, nel suo piccolo, come Salisburgo; e Casa Tartini come la casa natale di Mozart: centro culturale principale di riferiferimento dell'opera del maestro piranese per studiosi e pubblico. La riqualificazione della sede della Comunità degli italiani, depositaria di importanti lasciti tartiniani, è uno degli obiettivi più importanti nell'iniziativa ideata dal Comune di Pirano per trasformare il suo musicista-simbolo in un vero e proprio "brand" culturale e turistico.
Cosa cambierà ce lo spiega Lara Sorgo, referente del progetto a Casa Tartini: "Partecipando al progetto, la Comunità desidera fare di Casa Tartini una casa di cultura, di rappresentanza. Le attività dei gruppi rimarranno all'interno, allo stesso tempo però, attraverso dei workshop, simposi e mostre, la nostra sede diventerà anche un centro di formazione musicale".
L'operazione, che ha preso il via con il trasferimento degli uffici della CAN nella vicina Casa barocca e proseguirà a breve, comprenderà- oltre al rifacimento delle facciate - alcuni lavori di ammodernamento e sistemazione degli interni. "Le sale - spiega ancora la Sorgo - verranno ristrutturate per poter essere sfruttate al meglio, in particolare quelle affrescate. Con l'uso della tecnologia multimediale, poi, si cercherà di avvicinare il pubblico ad un musicista, come Tartini, che può essere considerato un po' di nicchia".
E' la prima volta che la Comunità degli italiani Giuseppe Tartini partecipa ad un progetto europeo, e nello specifico ad un progetto Interreg Italia-Slovenia che unisce Pirano a Padova, patria adottiva del musicista. Segno di coraggio e di capacità di cimentarsi con sfide nuove, come ha riconosciuto il presidente della giunta dell'Unione italiana, Maurizio Tremul che, intervenuto all'incontro insieme a numerosi altri ospiti, ha portato il suo apprezzamento all'iniziativa.