Foto: MMC RTV SLO
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L'ordine francescano è presente a Pirano fin dal XIII secolo (l'attuale chiesa di San Francesco, di poco posteriore, fu consacrata settecento anni fa, nel 1318).
Nei secoli il convento ha goduto di grande prestigio e di ingenti risorse economiche, e a testimoniarlo è anche la committenza della pala per l'altare maggiore della chiesa, opera tra le più rappresentative della stagione istriana di Vittore Carpaccio, impreziosita da una bellissima veduta della Pirano cinquecentesca sullo sfondo.
La vicenda del trasferimento della tela in Italia nel 1940 per ripararla dai rischi della guerra, analogamente a tante altre opere d'arte legate all'Istria allora italiana, prima a Villa Manin di Passariano e da qui passata in custodia nel 1943 ai francescani di Padova dove si trova tutt'ora, non è troppo nota al di fuori della cerchia degli specialisti: al convegno l'ha ricostruita con molti dettagli padre Alberto Fanton, archivista della Provincia del Santo.
E da Padova è arrivato il Ministro provinciale, padre Giovanni Voltan, per portare un messaggio di fraternità e rinnovare l'auspicio, condiviso dai minoriti piranesi, che il quadro della Madonna in trono con i santi francescani possa tornare nella sua chiesa di Pirano, dove è stata commissionata e venerata.
Intanto in occasione del convegno un team congiunto, italo-sloveno, coordinato dall'esperto Gianluca Poldi, ha condotto sulla pala delle sofisticate analisi fisiche, che hanno permesso di approfondire la tecnica molto personale usata dal pittore nell'ultimo periodo della sua lunga e feconda attività artistica, una particolare rapidità del metodo determinata forse da ragioni economiche, che sarebbe responsabile di alcuni caratteristici problemi conservativi in opere del tardo Carpaccio. Non è questo il caso della pala di Pirano, che è stata oggetto di restauro in anni recenti e si trova in buono stato di conservazione.