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Conte ora dovrà mediare fra le richieste del Pd e quelle del Movimento 5 Stelle, uscito invece penalizzato dalle urne, nonostante la vittoria al referendum. Nel centro destra esulta Giorgia Meloni, mentre nella Lega si apre una fase di riflessione.
Larga vittoria dei “sì” al referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari con un’affluenza superiore alle attese.
Accanto alle vittorie scontate di Zaia in Veneto e De Luca in Campania, il PD è riuscito conservare Toscana e Puglia, mentre non ha convinto l’alleanza Pd 5 Stelle in Liguria. I 5 Stelle sottolineano però il successo nel referendum.
Sulla rinuncia all'ultimo momento di molti scrutatori ha risposto la direttrice centrale dei servizi elettorali del ministero dell'Interno, il prefetto Caterina D'amato, che ha spiegato che le difficoltà sono state superate grazie agli uffici comunali
Il giornale da lei fondato e diretto le dedicherà uno speciale martedì.
Molte le assenze fra gli scrutatori e i presidenti di seggio a causa della paura dei contagi e delle strette regole di prevenzione da osservare.
Tutto il paese è chiamato a confermare o respingere la modifica della Costituzione che taglia di un terzo il numero dei parlamentari. In 18 milioni votano anche per il rinnovo di sette regioni e quasi mille comuni.
Secondo i critici il nuovo meccanismo di classificazione dei prodotti alimentari penalizzerebbe eccellenze alimentari di molti paesi, dando ai consumatori indicazioni fuorvianti sulla “pericolosità” dei cibi.
Pd e 5 Stelle hanno escluso conseguenze sul governo, ma il centro destra punta a strappare alla sinistra roccaforti storiche per mettere in difficoltà la maggioranza nazionale.
Intanto la Lega ha presentato al Senato una mozione di sfiducia nei confronti del ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina, giudicando disastrosa la gestione dell'apertura delle scuole.
Fra le priorità riduzione delle tasse e aumento dell’occupazione, ma anche investimenti su green e digitale.
“Si tratta – ha detto – di uno sforzo collettivo fatto di regole e precauzioni, di impegni finanziari, ma anche di dedizione personale di chi lavora nella scuola”.
In molti istituti mancano aule e materiali, e una ripresa dei contagi potrebbe fare saltare le lezioni per settimane a intere scuole.
Sono cinque milioni e mezzo gli studenti ritornati oggi a scuola: una ripresa piena d'incognite per le molte misure di prevenzione che dovranno essere rispettate, ma anche per la mancanza di strutture e insegnanti.
Nel pomeriggio il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, inaugurerà l'anno scolastico a Vo' Euganeo, una delle località più colpite dalla pandemia.
Secondo i dati diffusi dall'Istat il numero degli occupati in Italia nel secondo trimestre dell'anno è calato di quasi mezzo milione di persone rispetto ai tre mesi precedenti. In aumento gli inattivi.
Il presidente del Coni Malagò: “Evidentemente qualcosa non ha funzionato”.
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