Predlogi
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Siamo andati a Crevatini a vedere come la Comunità degli Italiani, grazie all'impegno dei suoi dirigenti, continua ad operare, seppure a distanza. La sua presidente è Maria Pia Novello Casagrande, una donna carismatica e con una personalità tenace che ha dedicato la vita all'insegnamento nelle nostre scuole. Molte energie e tanto tempo sono dedicate anche alla "sua" comunità, e alle sue genti, di cui - nel corso degli anni - ha recuperato tradizioni, vecchie abitudini e il locale dialetto.
L'archeologia industriale è una disciplina che ha trovato piena valorizzazione solo a partire da tempi recenti, eppure è una materia che ci permette di riscoprire un passaggio fondamentale della manifattura e del progresso della società moderna. In questo senso, la "Torre dei pallini" di Trieste è una delle più fulgide testimonianze dell'inizio dell'industrializzazione dell'area, in piena epoca austriaca.
Ai tempi della pandemia, si cerca di far di necessita' virtu' e continuare a viaggiare come si puo' nella bellezza dietro casa. C'e' pero' un prezioso aiuto per gli amanti delle escursioni e della natura del Carso, un gruppo Facebook nato qualche anno fa che con grande precisione e partecipazione offre tutto cio' che un curioso di natura puo' cercare.
Per secoli il mare Adriatico è stato luogo di incontro e a volte anche di scontro tra culture e religioni. E il mare, soprattutto nei suoi fondali, nasconde tanti segreti, ha visto passare tante storie ed è stato testimone di molteplici eventi.
Negli ultimi anni l'Università del Litorale di Capodistria ha promosso diverse ricerche relative al territorio in varie epoche storiche sviluppando interessanti percorsi tematici. Tra queste figura anche la corposa ricerca compiuta dalla docente e ricercatrice, Petra Kavrečič di Capodistria che ha preso in esame lo sviluppo del turismo nel Capodistriano.
Freschi di una collaborazione con Venezia in occasione dell'importante compleanno per i 1600 anni dalla fondazione della città lagunare, tre giovani piranesi, ci stanno tenendo compagnia sui social media in questo periodo contrassegnato dalla pandemia.Sta diventando un fenomeno "nostrano" la rubrica "Olio in padella". Abbiamo incontrato questi ragazzi per conoscerli meglio e farci raccontare come è iniziata questa avventura nel mondo della cucina.
Attendono una valorizzazione le numerose edicole votive presenti nel centro storico di Capodistria. Pochi anni fa il Comune ha restaurato l'edicola in Bossedraga, che ora presenta un nuovo dipinto della Madonna. E intanto, il Museo Regionale pensa anche al recupero del più bel leone della città.
In Istria coesistono più parlate già dal Medioevo, che nel corso degli anni si sono sviluppate nelle attuali lingue e dialetti comunemente in uso da parte della popolazione. Alcune località del vasto territorio del Comune di Capodistria sono bilingui, in altre invece è riconosciuta solo la lingua slovena; in queste zone però sono presenti alcune varianti dialettali molto interessanti, che si diversificano da luogo in luogo. Ci siamo rivolti alla nota e apprezzata dialettologa, Suzana Todorović, dell'Università del Litorale di Capodistria, affinchè ci illustri le particolarità del dialetto istrosloveno di Scoffie.
A pochi passi dal centro di Trieste, in un intreccio di casette a schiera, orti e piccole stradine sorge un borgo dall'aspetto rustico e dal fascino quasi agreste. Si tratta della "Piccola Parigi", l'anima Bohemien della città. A questo luogo così particolare, situato tra il rione di San Giovanni e l'Università, lo scrittore Massimiliano Alberti ha dedicato il suo secondo libro. Parte dei diritti d'autore derivanti dalla vendita sono devoluti in beneficienza a "Il Gattile" di Trieste.
Non occorre andare nei grandi parchi per godere le meraviglie della natura. Anzi, è forse meglio scegliere mete di dimensioni ridotte, più intime e altrettanto ricche di occasioni d'apprendimento e scoperta. Basta restare vicino a casa per ammirare angoli ancora incontaminati e scenari naturalistici di rara bellezza, come ad esempio, la Riserva naturale di Val Stagnon, situata alle porte di Capodistria.
In passato, lungo il corso del fiume Dragogna erano in funzione una quarantina di mulini. Oggi ne troviamo solamente uno, quello della famiglia Kodarin che si trova nei pressi di Costabona. Costruito tra il Settecento e l'Ottocento, dopo la nazionalizzazione del periodo jugoslavo, era in stato di abbandono e degrado fino a quando, nel 1998, Vasja Kodarin ha voluto riportarlo allo splendore iniziale.
Questi sono tempi difficili per chi ama girovagare tra i confini perchè l'emergenza sanitaria ha fortemente limitato gli spostamenti. Ma esiste ancora un modo per continuare a viaggiare nella bellezza dell'Istria, in maniera forse virtuale grazie agli strumenti che ci mettono a disposizione le nuove tecnologie.
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